Pur essendo stata sospesa dagli USA nell’utilizzare tecnologia di concezione statunitense, l’analista John Vinh crede che Huawei possa tornare a fare affari con Qualcomm usando i suoi SoC negli smartphone top di gamma del 2021.
Per cautelarsi in un momento come questo, Huawei ha già ceduto parte delle sue attività alla più grande fonderia cinese, SMIC (grazie anche ai finanziamenti del Governo Cinese), aumentando parallelamente gli ordini a MediaTek. Tuttavia, per quanto riguarda la fascia alta, nessuna delle due aziende può fregiarsi di avere i migliori chip.
Il piano per permettere a Huawei di avere accesso ai SoC di fascia alta sviluppati da Qualcomm e prodotti da TSMC a 5nm necessita della richiesta, da parte del chipmaker con sede a San Diego, di una licenza all’Ufficio dell’Industria e della Sicurezza del Dipartimento del Commercio. Secondo l’analista, non solo tale licenza sarebbe stata già richiesta ma il Dipartimento del Commercio USA l’avrebbe persino accettata.
Ma come mai gli USA permetterebbero a Huawei di usare i chip Qualcomm se le hanno vietato di fare affari con qualsiasi altra azienda americana, compresa Google? Secondo l’analista: “Molte delle restrizioni poste contro Huawei sono pensate per proteggere le minacce alla sicurezza nazionale poste dalle infrastrutture di comunicazione / rete 5G e dalle applicazioni militari, mentre non crediamo che gli smartphone vengano presi di mira“.
Insomma, la preoccupazione maggiore degli USA nei confronti di Huawei non sarebbe negli smartphone ma nelle infrastrutture di rete 5G. Peraltro, concedendo a Huawei il permesso di fare affari con Qualcomm, l’azienda americana (e di conseguenza anche l’economia) ne beneficerebbe non poco.
Staremo a vedere come evolverà la situazione, certi che Huawei abbia già stilato un piano per l’immediato futuro che prevede la scorta di tutti i chip attualmente in fase di produzione e un piano per il futuro.