Le applicazioni di contact tracing che stanno venendo sviluppate in giro per il mondo sfruttando le API di Google (per Android) e Apple (per iOS) non hanno ancora convinto molti circa la loro sicurezza in termini di privacy e utilizzo dei dati. Un passo in avanti verso una maggiore fiducia è avvenuto nelle scorse ore, con gli sviluppatori dell’azienda milanese Bending Spoons che hanno pubblicato parte del codice sorgente dell’app Immuni su Github rendendolo open source (la ministra Paola Pisano aveva assicurato che il software sarebbe stato Open Source, libero e aperto).
Avere a disposizione il codice sorgente e poter quindi curiosare all’interno e verificare come effettivamente funziona l’app è un vantaggio non da poco per coloro che temono che i dati raccolti verranno usati anche per altri fini. In altre parole, tutti possono vedere come funzionano le app e a chi inviano i dati.
“Un progetto open source richiede un livello di trasparenza a cui molte aziende che solitamente sviluppano software proprietario non sono abituate“, spiega Alberto Granzotto, sviluppatore Open Source ed esperto di tematiche FOSS (Free and Open Source Software). “La scelta di rendere pubblico parte del codice di Immuni è commendabile, ma ora sarà interessante vedere come Bending Spoons saprà gestire la complessità dei contributi della Community. Anche perché questo non è un progetto Open Source come molti altri, e l’attenzione e l’interesse del pubblico sarà molto più alta”.
Dal punto di vista tecnico, l’app in se è quasi del tutto pronta. Il passo successivo per l’app Immuni è quello di venire approvata per la pubblicazione sia sul Google Play che su App Store, cosa che dovrebbe avvenire da qui a qualche settimana.