Nonostante il coronavirus non abbia impattato molto sulle finanze di Amazon (anzi, il fatturato apparentemente è aumentato), l’azienda è a conoscenza delle difficoltà che le persone stanno attraverso dal punto di vista finanziario. A tal proposito, una nuova indiscrezione riporta che l’Amazon Prima Day, ogni volta organizzato per il mese di luglio, potrebbe venir spostato di due mesi a settembre. Una precedente indiscrezione di aprile affermava che la vendita poteva essere stata ritardata fino ad agosto, ma sembra che Amazon si stia concedendo un mese in più per fare scorta.
Citando “persone che hanno familiarità con la questione”, il WSJ afferma che il ritardo consentirà ad Amazon di creare spazio per più inventario e prepararsi per la spedizione di più tipi di prodotti, a seguito delle recenti restrizioni con la spedizione di soli articoli “essenziali”.
Le fonti sostengono che il passaggio dalla situazione attuale alla normalità di grandi spedizioni veloci a cui siamo abituati potrebbe richiedere mesi. Non sappiamo quale effetto ciò potrebbe avere sui profitti di Amazon, ma probabilmente farebbe male ai venditori di terze parti che approfittano dell’Amazon Prime Day per scontare i propri prodotti e aumentare il volume di affari.
Amazon ha posizionato il proprio Prime Day in maniera strategica nel mese di luglio, distanziandolo abbastanza sia dal Black Friday di novembre che dalle offerte natalizie. In questo modo, si è assicurato una finestra di vendite esclusive sul proprio e-commerce estiva, anche se ormai da un paio di anni la concorrenza è corsa ai ripari con ogni catena di elettronica che propone delle promozioni.
Chissà se la maggiore vicinanza con il Black Friday e le vacanze natalizie avrà delle ripercussioni sul volume di affari.