Con gli annunci pubblicitari che non verranno più introdotti all’interno di WhatsApp, Facebook sembra aver trovato un nuovo modo per monetizzare la piattaforma di messaggistica istantanea. Di fatto, nel 2020 sta per arrivare WhatsApp Pay.
L’idea di fondo è la stessa di Apple Pay, Google Pay e Samsung Pay: mentre per l’utente non vi è nessun costo extra, il venditore di un prodotto o di un servizio paga una piccola percentuale sul costo totale. Ad esempio, Apple guadagna il 0,15% dell’importo di ciascuna transazione in cui viene utilizzato Apple Pay (se usi Apple Pay per coprire un acquisto di 200 euro, Apple riceve 30 centesimi). Sebbene ciò non sembri tanto, Apple ha registrato in media oltre 11 milioni di transazioni con Apple Pay al giorno (WhatsApp è stata installata oltre 5 miliardi di volte).
Al momento però non abbiamo capito bene se WhatsApp Pay sarà un servizio pensato solo per le transazioni online oppure se, proprio come i concorrenti che abbiamo menzionato prima, si appoggerà sul chip NFC per permettere i pagamenti anche nei POS dei negozi fisici.
Noi tendiamo a credere che si tratterà più di un servizio pensato solo per l’online. L’Economic Times ha riferito infatti che, durante la teleconferenza di Facebook della scorsa settimana (a seguito del rilascio dell’ultimo rapporto trimestrale sugli utili), il co-fondatore e CEO Mark Zuckerberg ha discusso dei piani per trasformare le piattaforme di WhatsApp e Messenger in servizi privati che consentiranno agli utenti di connettersi alle aziende e di vendere beni e servizi. In altre parole, sia dei negozi veri e propri che una sorta di eBay.
Per adesso il servizio di WhatsApp Pay è nelle sue fasi iniziali ed è in test solo con pochi utenti indiani. Probabilmente all’evento F8 del 2020 vi sarà l’annuncio ufficiale.