Un po’ come tutte le nuove tecnologie portate sul mercato consumer, le prime iterazioni sono destinate alla fascia di mercato più alta. Tuttavia, nel tempo l’economia di scala permette di abbassare abbastanza i costi in modo da rendere disponibili tali tecnologie anche nella fascia media e nella fascia bassa. A questo proposito, vi segnaliamo che Huawei vuole arrivare a lanciare uno smartphone 5G dal costo di 150 euro entro la fine del 2020 o, al massimo, nei primi mesi del 2021.
Sebbene Huawei non sia scesa nei dettagli di questo obiettivo, molto probabilmente è legato alla capacità di HiSilicon di produrre un SoC di fascia bassa abbinato a un modem 5G che non richieda grande capacità di elaborazioni. Non ci stupirebbe dunque se i primi smartphone 5G di fascia bassa supportassero le reti di nuova generazione solo nello spettro inferiore ai 6 Ghz, lasciando lo spettro delle onde millimetriche (quelle che garantiscono le velocità di download e upload vertiginose promesse ad ogni conferenza) ai SoC di fascia più alta.
Ricordiamo che al momento i SoC 5G più economici sono il MediaTek Dimensity 800 (il quale non supporta le onde millimetriche) e il Qualcomm Snapdragon 765G, anche se difficilmente verranno integrati in smartphone dal costo inferiore ai 250 – 300 euro.
In attesa di avere più informazioni sui piani di Huawei legati agli smartphone 5G (e inevitabilmente ad HarmonyOS senza l’uso delle Google Apps), vi vogliamo ricordare che Huawei ha confermato quando rilascerà la EMUI 10 per Huawei Mate 20 e P30 e che il colosso cinese ha già trovato il modo di rimpiazzare Google Maps sui suoi futuri smartphone.